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Festival

Le Granara Festival, nato nel 2000, propone ogni anno un variegato calendario di appuntamenti che vanno dal teatro al cinema passando per la musica e l’arte contemporanea.

Il festival promuove giovani talenti affiancando l'esperienza di Maestri del teatrocontemporaneo in una logica di dialogo, ascolto e scambio delle competenze.

Durante questi anni il festival ha lavorato nell'intento di creare di volta in volta unincontro reale tra il teatro e il pubblico caratterizzando i propri eventi nel segno della fruibilità delle opere rappresentate, del decentramento e della ricerca artistica.

Il Festival è cresciuto in ogni edizione, sia nell'affluenza del pubblico (1200 spettatori nelle ultime edizioni) che nel riconoscimento da parte di critici e di media che lo hanno recentemente definito come “un' interessante esperienza di rilievo nazionale” dedicando ampi spazi di approfondimento (Radio Rai 3, Radio città Fujiko, Radio Città del Capo, Radio Popolare ecc.).

Il Festival prevede una serie di laboratori residenziali, spettacoli, studi, e incontri di approfondimento.

Numerose le compagnie ed i singoli artisti ospitati in questi otto anni, tra i quali: Ascanio Celestini, Laura Curino, il Teatro dell’Argine e Mario Perrotta, A.T.I.R, Dionisi Compagnia Teatrale, Alma Rose’, Baby Gang, Teatro Club Udine, CSS Udine, Le Assurd, EmmeA’ Teatro, Teatro dell’Orsa, Europa Teatri, Patrizio Dall’argine e Ca’ Luogo D’Arte, Miloud e i Ragazzi di Bucarest, Compagnia Veronica Cruciani, Cesare Ronconi e Teatro Valdoca, Babilonia Teatri, Danio Manfredini, Mimmo Sorrentino, gli Omini, Maria Carpaneto, Gary Brackett (Living theater), Marco Paolini, Cesar Brie, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Gabriella Salvaterra, Saverio La Ruina, Carrozzeria Orfeo, Antonio Rezza...

Dal  2010 il festival non è più solo di teatro ma espressione delle varie realtà presenti nel villaggio ecologico.

Aprendo la partecipazione alle altre associazioni presenti a Granara come l’Associazione Cento Passi (educazione ambientale per bambini e ragazzi), G.eco (Gruppo ecologia), la cooperativa Alekoslab, La Granéra (Gruppo rurale) con un programma integrato di laboratori ed attività.

Le caratteristiche degli eventi prodotti o ospitati sono l’indipendenza, la sperimentazione dei linguaggi, l’incontro tra chi inizia a imparare, chi produce, tra chi è curioso e chi ha una grande esperienza.

La convivialità degli eventi, per lo più residenziali, rende possibile una qualità dell’incontro che genera collaborazioni tra gli artisti e approfondisce la trasmissione dei saperi nel rapporto trainer-allievo.

Facendo tesoro del contesto specifico del villaggio Ecologico di Granara, l’incontro avviene in una cornice “protetta” e naturale  che favorisce lo scambio delle esperienze umane attraverso la relazione, lo studio e il lavoro insieme.

 

 

 

 

 

 

Il festival intende promuovere i giovani gruppi e avere un’attenzione particolare a coloro che si interrogano sullo stato dell’arte contemporanea e l’impegno civile.

Oltre alle compagnie di teatro e i concerti che si sono susseguiti nei cartelloni delle varie edizioni , ospita un progetto di arte contemporanea PROGETTO<1 che ha inaugurato uno spazio espositivo segnalato da più riviste di settore.

Per l’organizzazione del Granara Festival ci si si avvale della collaborazione di molti volontari - oltre che del Servizio Civile Internazionale per il suo allestimento - e della collaborazione con il Servizio Educazione Adolescenti in Difficoltà S.E.A.D. del Comune di Milano.

Dal 2011 il Granara Festival ha stretto una forte e costruttiva collaborazione con il centro culturale Scighera di Milano, in particolare per la scelta e la cura della ristorazione intessendo relazioni positive con i produttori locali e del biologico.

Al festival si iscrivono ogni anno 60/70 professionisti e non del teatro, che per una settimana soggiornano al villaggio frequentando i laboratori e assistendo agli spettacoli.

Gli spettacoli sono aperti e vedono l’arrivo di numerose persone dalla valle e dai centri limitrofi.

OLTRE L'IMPATTO ZERO: IMPATTO POSITIVO

Dopo un lungo percorso di ricerca  e sperimentazione sul tema dell’impatto energetico dei grandi eventi, l’edizione 2012 di questo festival ha superato il concetto di “impatto zero” appropiandosi della dicitura “impatto positivo”.

Il Granara Festival infatti è da allora il primo in Italia che riesca a consumare meno energia di quanta ne produca il luogo che lo ospita.

Gli artisti e gli ospiti dell’evento si confrontano con una pratica quotidiana di utilizzo di tecniche sostenibili che vanno dal risparmio energetico al diretto contatto con la natura. 

COME PARTECIPARE AL FESTIVAL
 
Al Festival di Granara si può partecipare con varie formule, scegliendo di iscriversi ad un laboratorio e godere di tutti gli eventi proposti, passare una giornata o un finesettimana con la famiglia o gli amici, assistere ad un singolo evento.
 
Il programma degli eventi  si delinea dal mattino alla tarda serataincludendo momenti di formazione, incontri a tema, e spettacoli, oltre a momenti di convivialità utili anche alla commistione e il confronto tra pubblico e artisti ospiti.
 
Il Festival è organizzato da persone che offrono il proprio impegno a titolo volontario. Anche gli artisti ospiti aderiscono al progetto con una logica di condivisione e di sostegno.
 
LA BANCA DEL TEMPO
In questa cornice da diversi anni abbiamo attivato una banca del tempo che si rivolge principalmente a tutti coloro che permangono al festival per il tempo di una settimana. In questo modo, oltre ad alleggerire il lavoro dei volontari permettendo a tutti di godere del festival, si abbatte la logica del “servizio” dando l’opportunità, anche a chi partecipa come fruitore, diconoscere da vicino i meccanismi del festival, dando una mano e contribuendo alla riuscita dell’evento. 
Il progetto banca del tempo ha un’adesione libera e prevede un impegno di un totale di 3 ore nell’arco della settimana in cui prestare la propria opera al Festival. All’arrivo al Villaggio, una volta accreditata la propria presenza, si potrà scegliere in quali orari e in quale mansione essere inseriti.
 
BAMBINI E RAGAZZI AL FESTIVAL
Ogni anno il Festival propone una serie di attività rivolte ai ragazzi pensate, organizzate e proposte dall'Associazione Cento Passi che si occupa di educazione ambientale presso il Villaggio.
Le attività proposte durante questo periodo hanno una connotazione artistica come laboratori di teatro, cinema, arti figurative ecc.
Partiamo dal principio che la loro presenza è parte integrante dell'intero evento, uscendo dalla logica del servizio e dell'intrattenimento; i ragazzi vengono coinvolti in una proposta che include anche le famiglie, ascolta i loro bisogni e lascia spazio allo sguardo fantastico.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI    
 teatro@granara.org   Tel. +39. 328.44 49 981 

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Approfondimenti

Valori del Festival

I valori che hanno improntato l'organizzazione del Granara Festival sono stati tanti.

Fare incontrare grandi maestri e giovani talenti.

Anche i grandi maestri sono stati giovani ad inizio carriera e poiché intraprendere la carriera teatrale è sempre più difficile, abbiamo voluto offrire un luogo dove mescolare le scuole e le generazioni, condividere l'esperienza scenica, affinare le tecniche e i ferri del mestiere.
Il festival ha promosso 
giovani talenti affiancando l'esperienza di maestri del teatro contemporaneo in una logica di dialogo, ascolto e scambio delle competenze.
Serena Senigallia, Renata Ciaravino, Giorgio Sangati, Ascanio Celestini, Arianna Scommegna... oggi sono affermati, quando sono passati da noi erano all'inizio carriera. 

Privilegiare le compagnie che lavorano in autonomia e indipendenza

Le caratteristiche degli eventi prodotti o ospitati sono state l’indipendenza, la sperimentazione dei linguaggi, l’incontro tra chi inizia a imparare, chi produce, tra chi è curioso e chi ha una grande esperienza.

Mantenere convivialità e umanità

La convivialità degli eventi, per lo più residenziali, ha reso possibile una qualità dell’incontro capace di generare collaborazioni tra gli artisti e di approfondire la trasmissione dei saperi nel rapporto trainer-allievo.

Il luogo del teatro non è mai neutrale

Il contesto specifico del villaggio Ecologico di Granara è stato una cornice “protetta” e naturale  che ha favorito lo scambio delle esperienze umane attraverso la relazione, lo studio e il lavoro insieme.
La natura del posto è sempre in scena. Alla lettera: è successo che qualche animale selvatico comparisse in scena durante uno spettacolo.

Scegliere un posto ricco di stimoli ma anche di de-stimoli

La sovrastimolazione cui siamo tutti sottoposti non è amica del teatro, spesso anestetizza e satura, mentre il teatro ha bisogno di sensibilità e capacità di ascolto. Abbiamo cercato di scambiare stimoli di intensa qualità umana e di denso spessore espressivo.

Tutto è energia

La scelta di un basso impatto ecologico ed energetico non è solo una scelta di campo a difesa del Pianeta: diventa anche uno stile espressivo, si lega a temi sociali e civili come la nonviolenza, il rispetto del suolo, la ricostruzione delle relazioni civili.
Per questo siamo molto orgogliosi di essere stati il primo Festival a impatto positivo, che ha prodotto più energia di quanto ne ha consumato.

E poi ci sono i valori generali del villaggio

Sono un manifesto di vita, in cui il festival si riconosce e si rispecchia, leggetelo: ne vale la pena.

Storia del Granara Festival

La storia del festival è appassionante per tutti: artisti, organizzatori, pubblico e residenti.

Nel 2000 alcuni giovani appena diplomati alle accademie di teatro, tra cui la compagnia A.T.I.R. e l'allora collettivo Dionisi di Milano, decisero di fare un festival in mezzo ai boschi. La gente arrivò, l'esperienza fu entusiasmante. Così, pazzia nella pazzia, comprammo un enorme tendone da circo e lo piazzammo in un bellissimo prato. Funzionò benissimo: nel 2003 alcuni di noi decisero di creare un'associazione per permettere al festival di diventare un'appuntamento annuale. 

Da allora, e fino al 2018, abbiamo proposto un variegato calendario di appuntamenti, dal teatro al cinema alla danza, passando per la musica e l’arte contemporanea. 

Dal 2007 al 2018 l'associazione MAGra, gestita dagli artisti Chiara Camoni e Luca Bertolo, vi ha realizzato un museo di arte contemporanea e in ogni edizione del festival ha proposto PROGETTO<1: una installazione nello spazio museo inferiore a un mq, che ha ricevuto segnalazioni dalle riviste di settore ed è stata annoverata nella rete dei musei europei.

Dal 2010 al 2028 il festival si è ampliato, divenendo espressione delle varie realtà del villaggio ecologico di Granara come l’Associazione Cento Passi (educazione ambientale per bambini e ragazzi), G.eco (Gruppo ecologia), la cooperativa Alekoslab (accoglienza e ospitalità), La Granéra (Gruppo rurale), offrendo con un programma integrato di laboratori ed attività.

Il nostro impegno è andato avanti sino al 2018, anni entusiasmanti e pieni di sfide, che ci hanno accompagnato nel nostro crescere. Come ogni esperienza che si trasforma e cambia, al momento il nostro festival sta vivendo una pausa, in attesa di capire cosa ci riserverà il futuro, quale nuovo seme sta riposando sotto la neve. 

 

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Granara Festival 2000

Chi è venuto al Granara Festival

Sono tantissimi gli artisti che hanno portato il proprio lavoro al festival.

In diciotto edizioni, sotto il piccolo tendone, nell'anfiteatro, nel bosco più fitto o in un borgo disabitato vicino a noi, sono passate decine di compagnie, alcuni giovani talenti, altri, moltissimi, generosi maestri di teatro.

Questa è la parola giusta, generosità. Gli artisti che abbiamo invitato al festival hanno scelto di sostenere, tenere in vita e dare bellezza a questo evento.
Partecipare al festival di Granara come artista ospite non ha significato arrivare nel pomeriggio, allestire le scene, puntare le luci, andare in scena, cenare in una sala ristorante vuota, ripartire nella notte o passare una notte in hotel, bensì stare in ascolto e iniziare un dialogo con il villaggio qualche mese prima dell'evento, ragionando insieme sul "tema" dell'edizione, ipotizzando un percorso, immaginando un laboratorio possibile. E poi: arrivare al villaggio insieme agli iscritti, aprire la valigia e sistemare i vestiti utili per una settimana. Qualche volta portarsi dietro la famiglia e sistemare molte più valigie.

Vivere ogni giorno gli eventi del festival, discutere e confrontarsi con il lavoro di colleghi spesso solo incrociati in qualche foyèr di qualche teatro in qualche città. Lavorare in uno spazio "recuperato", come una ex-stalla o selvatico come un bosco dell'Appennino.

Rappresentare il proprio spettacolo in un tendone da circo, il pubblico vicino, conosciuto, ogni parola arriva in ogni cuore e il lungo abbraccio si scioglie in un applauso autentico.

E poi cenare intorno al fuoco, ascoltare cosa è risuonato nel pubblico ascoltando magari un buon musicista.

Portare il proprio lavoro al festival è stato come partecipare a una festa in cui ci si scambiano regali. 

Un grazie sentito ai tanti che hanno creduto e sostenuto questo progetto:

Ascanio Celestini, Laura Curino, il Teatro dell’Argine e Mario Perrotta, A.T.I.R, Dionisi Compagnia Teatrale, Alma Rose’, Baby Gang, Teatro Club Udine, CSS Udine, Le Assurd, EmmeA’ Teatro, Teatro dell’Orsa, Europa Teatri, Patrizio Dall’argine e Ca’ Luogo D’Arte, Miloud e i Ragazzi di Bucarest, Compagnia Veronica Cruciani, Cesare Ronconi e Teatro Valdoca, Babilonia Teatri, Danio Manfredini, Mimmo Sorrentino, gli Omini, Maria Carpaneto, Gary Brackett (Living theater), Marco Paolini, Cesar Brie, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Gabriella Salvaterra, Saverio La Ruina, Carrozzeria Orfeo, Antonio Rezza...

Bambini e ragazzi al Festival

Lo sguardo bambino dentro il festival.

Al Festival l'associazione Centopassi ha sempre proporsto vari laboratori.
Siamo partiti dal principio che la presenza di bambine e bambini, ragazze e ragazze è parte integrante dell'intero evento.
Ma non nella logica del servizio e dell'intrattenimento: i bambini meritano cose pensate per loro ma non "di serie B": devono avere la stessa dignità culturale ed estetica delle cose per gli adulti.
Le attività proposte da Centopassi hanno avuto una connotazione artistica - laboratori di teatro, cinema, arti figurative ecc. - e hanno incluso le famiglie, ascoltandone i bisogni e lasciando spazio a forme di narrazione intergenerazionali e alla prospettiva fantastica.
L'Associazione Cento Passi si occupa principalmente di educazione ambientale presso il Villaggio. 
 
 

 

Impatto positivo

Il Festival è stato un evento a impatto energetico positivo

L’elettricità prodotta dai pannelli solari del villaggio superava quella consumata durante il festival. Dopo un lungo percorso di ricerca  e sperimentazione sul tema dell’impatto energetico dei grandi eventi, abbiamo superato il concetto di “impatto zero” appropiandoci della dicitura “impatto positivo”.

A partire dal 2012 il Granara Festival è stato il primo in Italia a consumare meno energia di quanta ne abbia prodotta il luogo che lo ospita.
Gli artisti e gli ospiti dell’evento si sono confrontati in questi anni con una pratica quotidiana di utilizzo di tecniche sostenibili che vanno dal risparmio energetico al lavoro a diretto contatto con la natura.

Banca del tempo

Il Festival è stato organizzato da persone che hanno offerto il proprio impegno principalmente a titolo volontario.

Anche gli artisti ospiti hanno aderito al progetto con una logica di condivisione e di sostegno.

In questa cornice abbiamo attivato una banca del tempo che, oltre ad alleggerire il lavoro dei volontari permettendo a tutti di godere del festival, ha cercato di abbattere la logica del “servizio” dando l’opportunità, anche a chi ha partecipato come fruitore, di conoscere da vicino i meccanismi del festival, dando una mano e contribuendo alla riuscita dell’evento. 

 

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Villaggio ecologico di Granara
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43050 Valmozzola Parma Italy
 
 
Email villaggio@granara.org

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